lunedì 15 aprile 2013


il verso imprime tracce come ragli
mille vesti scomposte -e non è facile
urlare contro  un’identità
che riflette un attimo d’infermo

preferirei una forma dinamica
concava, convessa
come la moltitudine del mare

ché l’onda ferma ristagna alle pareti
cola a picco, quando sgela


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