Incarnato multiplo

martedì 20 dicembre 2011

Alcune poesie su poetarum silva

http://poetarumsilva.wordpress.com/2011/12/20/carmen-foresta-poesie/

Grazie all'aprezzamento di Antonella!
Pubblicato da carmen alle 11:53
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... e mi domando quale colore spinga d'indifferenza alle cose, piuttosto che l'allungarsi a ponte verso le cose

*

Laddove il sempre è certezza soprannaturale, la ragione si mette contro la sua esistenza, cavalcando il luogo comune che nulla potrà essere per sempre.

(Carmen F.)

*
La poesia della Foresta è bella. I suoi versi sono timbri emozionali che non lasciano indifferenti. Intelligente, femminile, elegante e allo stesso tempo necessaria, la poesia di questa autrice sembra soffrire davvero “l’ingombro della scrittura perfetta”, sembra immergersi nel suo pianto introspettivo per ricavarne: morte, lembi, stanze, fenicotteri, urine, prospettive di osservazione sempre diverse, sempre nuove e mai banali. Insomma, una poesia da leggere e rileggere.
(Alessia D'Errigo)


*

Carmen Foresta ha la capacità di tenere il lettore sempre legato ai suoi versi; perchè le sue strofe, a volte anche brevi, hanno una profondità che attacca senza mai lasciare, una continuità di focalizzazione dell'attenzione di cui il lettore non può fare a meno. Ha un'idea della perfezione e del sacro che infonde in ogni visione interna ed esterna, raccontandosi man mano con puntigliosa dovizia. C'è sempre un elemento naturale che parla e si intromette nei suoi monologhi, anche quando teme quasi d'esser sentita urlare da una foglia, la luna o un ramo di more. La Natura è metafora, forza, costrutto e sussurro dei suoi vivi segni. Vedute nitide di reali panorami quotidiani si immergono, negli occhi che vedono bene le cose nascoste anche sotto la luce del sole. E il disgregarsi di ciò che ha quel destino, benedicendolo senza curiosità di domande inutili. Un'accettazione di stato, un evolvere umano e naturale che radicano nella vita. Bello il lessico, il fascino della sua personalissima semantica.
(Federica Galetto)

*

Ognuno di noi è più d'uno, è molti, è una prolissità di se stesso.
(
F. Pessoa)

*

E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.
(Tiziano Terzani)

*

Sono sempre più convinto che lavorando assiduamente dal vero, senza dirsi preventivamente: voglio fare questo o quest’altro, ma lavorando come se si facessero delle scarpe, senza preoccupazioni artistiche, non si farà sempre bene, ma verrà il giorno in cui, anche non pensandoci, si troverà un soggetto di pari valore del lavoro di quelli che ci hanno preceduto.

(Novembre 1889, Vincent Van Gogh a suo fratello Theo.)

Albert Camus, felicità, poesia, scrivere

Albert Camus, felicità, poesia, scrivere
Non rinunciare mai.
Hai tante cose dentro di te e la più nobile di tutte, il senso della felicità.
Ma non aspettarti la vita da un uomo.
Per questo tante donne s’ingannano.
Aspettala da te stessa.
Non sarai mai felice se continui a cercare in che cosa consista la felicità.
Non vivrai mai se stai cercando il significato della vita.
Come rimedio alla vita di società suggerirei la grande città.
Ai giorni nostri, è l’unico deserto alla portata dei nostri mezzi.
Non conosco che un solo dovere: quello di amare.
Nel bel mezzo dell’inverno ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate.
(Albert Camus)

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