fu come se tutta la città si rovesciasse
per mano del giorno. vacillando
i nomi, uno a uno, usciti stretti
dai camini irregolari, quasi distribuiti
ai dubbi celesti, ogni notte terra
sulla mia fronte tratteggiando quel
mettere sapienza, con intromissione
al tuo tornare sui lungargini di stracci
stampelle scivolose come il mercurio
senza rosari né la verità da gingillare
nelle tasche, per comperare il vento
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